Tematica Piante

Robinia pseudoacacia L.

Robinia pseudoacacia L.

foto 54
Foto: Armin Jagel
(Da: boga.ruhr-uni-bochum.de)

Phylum: Tracheophyta Sinnott, 1935 ex Cavalier-Smith (1998)

Classe: Magnoliopsida Brongn. (1843)

Ordine: Fabales Bromhead (1838)

Famiglia: Fabaceae Lindl., 1836

Genere: Robinia L.


enEnglish: Black Locust

frFrançais: Robinier faux acacia

deDeutsch: Gewöhnliche Robinie, Robinie, Falsche Akazie, Scheinakazie, Silberregen

spEspañol: Robinia negra, Falsa acacia, Acacia de flor blanca

Descrizione

Pianta con portamento arboreo (altezza fino a 25 metri) o arbustivo; spesso ceduato, con forte attività riproduttiva agamica, i polloni spuntano sia dal colletto sia dalle radici. Corteccia di colore marrone chiaro molto rugosa. Foglie imparipennate, lunghe fino a 30-35 cm con 11-21 foglioline ovate non dentate lunghe fino a 6 cm con apice esile. Aperte di giorno mentre la notte tendono a sovrapporsi. Fiori bianchi o crema, lunghi circa 2 cm simili a quelli dei piselli, riuniti in grappoli pendenti. Frutti a forma di baccello prima verdi poi marroni lunghi circa 10 cm, deiscenti a maturità. Presenza di numerose spine lunghe e solide sui rami più giovani. La robinia pseudoacacia è una pianta eliofila, che non si rinnova facilmente sotto parziale copertura, trova l’ottimo nei suoli sciolti e ben drenati, anche poveri di nutrienti ed a reazione subacida, mal si adatta ai terreni molto argillosi. In Italia è presente dal livello del mare fino a circa 1000 m di quota nel centro nord e fino a 1600 m nel meridione. Come tutte le leguminose, è in simbiosi radicale con microrganismi azotofissatori e quindi può arricchire il suolo di azoto. Nel complesso, la robinia è una specie pioniera, che però (almeno al di fuori del suo areale di vegetazione naturale) presenta una limitata longevità (60-70 anni) e quindi nelle zone più fertili è specie transitoria che può essere gradualmente sostituita da altre specie più longeve. In Europa questa pianta si è diffusa velocemente e oggi è possibile trovarla ovunque, soprattutto lungo le ferrovie e scarpate, questo perché è una pianta a crescita veloce e con un apparato radicale molto sviluppato, questo permette di rafforzare le scarpate evitando che franino. Essendo inoltre dotata di elevata capacità pollonifera, la sua diffusione viene favorita dal taglio a cui la sottopongono gli agricoltori per ricavarne legname.

Diffusione

La specie è originaria dell'America del Nord, precisamente della zona degli Appalachi, dove forma boschi puri. Fu importata in Europa nel 1601 da Jean Robin, farmacista e botanico del re di Francia (all'epoca Enrico IV). È ora diffusa in gran parte dell'Europa centrale, dal sud dell'Inghilterra e della Svezia, fino alla Grecia, Spagna e perfino Cipro. Particolarmente diffusa però in Francia, Germania, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Svizzera, Austria, Ungheria, Italia, Slovenia. Presente anche in Turchia e Israele, nonché in Australia e Nuova Zelanda. Questa pianta in Europa è ormai ampiamente naturalizzata ma spesso ancora considerata una specie infestante a causa della sua velocità di crescita, soprattutto se ceduata: i ricacci (polloni), che fuoriescono sia dalla ceppaia che dal suo esteso apparato radicale, crescono molto velocemente e soffocano le piante di specie autoctone, soprattutto le querce, in quanto sono caratterizzate da una crescita più lenta. Inoltre, la sua estrema adattabilità la fa trovare a suo agio dai litorali ai 1000 metri di quota delle ombrose valli submontane. La conseguenza è la formazione di boschi con una ridotta varietà di specie arboree. La rapida diffusione di questa specie non è stata contrastata, anzi in passato la robinia è stata spesso diffusa dall'uomo perché molto apprezzata per i suoi numerosi vantaggi. Oggi la robinia è presente praticamente in tutta Italia, con particolare riferimento al Piemonte (dove i boschi puri e misti di robinia coprono una superficie di circa 85.000 ha) alla Lombardia, al Veneto e alla Toscana (ove si trovano cedui molto produttivi). Viene diffusamente coltivata in piantagioni da legno in vari paesi europei (Ungheria - 270.000 ha; Francia - 100.000 ha) ed extraeuropei (Cina - 1 milione di ha; Corea del Sud - 270.000 ha). È diffusa anche in Africa. Per ridurre la diffusione della robinia all'interno dei boschi nei quali si è insediata, è necessario lasciare invecchiare le piante, in quanto la relativamente modesta longevità della specie determina un deperimento relativamente precoce delle piante. È da evitare il taglio dei polloni in quanto ciò non farebbe che rinvigorire le piante. La soppressione totale della pianta di robinia può avvenire scorticando la prima parte di corteccia della base dell'albero e lasciando che la pianta, nel giro di due mesi, "secchi in piedi". L'interruzione degli scambi linfatici infatti non solo uccide l'apparato aereo ma anche l'apparato radicale determinando l'impossibilità per la pianta di produrre polloni.


00774 Data: 29/07/1987
Emissione: Api e piante
Stato: Bulgaria
03421
Stato: Poland

11234 Data: 25/09/2013
Emissione: Fiori visitati dalle api
Stato: Bosnia and Herzegovina
Nota: Emesso in foglietto di 5 v. diversi